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Il volo è stato sempre il sogno dell’uomo. Ancora di più lo è stato lo spazio quando è diventato più conosciuto e in tutti i modi abbiamo provato, e lo continuiamo a fare, a uscire fuori dalla nostra Terra per esplorare i mondi.
Le imprese nascono dai sogni: lo sa bene Felix Baumgartner, detentore di tre primati incredibili, nell’ambito di lanci con il paracadute.

Felix è un bambino di soli cinque anni quando inizia a sognare e come tutti i bambini lo fa disegnando: con mano sicura prende un pennarello color blu cielo e disegna un uomo appeso in orizzontale sotto il grande ombrello di un paracadute, un sole sorridente, la sua famiglia, il tetto di una casa col camino fumante e un allegro omino arrampicato sopra.
Felix cresce con il suo sogno, arrampicandosi su alberi e tronchi, giocando a lanciarsi da altezze sempre maggiori.

Il disegno, tenuto in serbo dalla mamma di Felix, torna nelle sue mani dodici anni dopo, all’epoca del suo primo vero lancio, quando è riuscito a rendere possibile l’impossibile.

CONTRO LE PREVISIONI DELLA FLUIDODINAMICA

 Quel disegno prende forma. Felix inizia a lanciarsi con il paracadute, infrangendo una serie di record. Ma vuole di più, vuole il sogno di ogni bambino, vuole lo spazio. E fissa l’obiettivo.

 Voglio essere il primo paracadutista in grado di infrangere il muro del suono.

Il muro del suono corrisponde a circa 1.200 km/h. Come può un essere umano andare così veloce? Non è possibile.
Felix non si ferma al “non è possibile”, il suo sogno è molto più avanti dell’impossibile.
Serve tanta altezza e serve tanta velocità. Ci siamo.
Il progetto prende forma: Felix si lancerà da una capsula in un pallone pieno di elio a quasi 37.000 metri dalla Terra, indossando una tuta non molto diversa da quella degli astronauti.

C’è un però, come in tante storie “impossibili”: secondo le leggi conosciute della fluidodinamica, in prossimità della velocità del suono, vi è un aumento progressivo della resistenza aerodinamica che rallenta la caduta del corpo.
Ma questo non è bastato per fermare Baumgarner ed il suo staff, insieme hanno deciso di non dare retta ai limiti imposti dagli altri, di avere fiducia e agire andando contro le regole.

CI SIAMO

Dopo anni di progettazione, ripensamenti, test e allenamenti, il 14 ottobre 2012 Felix effettua con successo il primo lancio col paracadute dal bordo della stratosfera, ad un’altezza di oltre 39 km. Felix ha portato a termine la sua Mission Impossible: è il primo uomo a lanciarsi da tale altezza. Ma non è tutto: era la prima volta che un pallone aerostatico raggiungeva una tale altezza e che veniva oltrepassata la velocità della luce raggiungendo i 1357 km/h.

Tre Missioni Impossibili in una.

Il lancio di Felix Baumgartner ha permesso di scrivere una nuova pagina negli studi aerospaziali. Ciò che si è scoperto è che mentre un corpo con forme aerodinamiche all’avvicinarsi della velocità del suono ha un progressivo rallentamento, nel caso di un corpo irregolare, come lo era la tuta aerospaziale di Felix, il rallentamento rimane costante, e di conseguenza minore.

In altre parole, Felix ha cambiato la storia della scienza decidendo di andare oltre le regole e i limiti imposti dalle leggi della fluidodinamica.

L’ennesima dimostrazione che quando lavori bene e quando lavori duro, agendo con fiducia e persistenza, anche l’impossibile può diventare possibile.

Felix Baumgartner

Grazie Felix di averci creduto fino in fondo, e d’altronde,
lo avevi già disegnato da tempo, in blu, su di un foglio da disegno…

Heidi Zorzi
Ekis Cantera

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